Recensione: Senza Far Rumore

Salve a tutti lettori, spero che stiate tutti bene. Negli ultimi mesi ho scoperto una scrittrice giovane ed emergente che ha già pubblicato ben quattro libri; a proposito di ciò, i miei più sinceri complimenti, cara Giordana, in quanto riuscire in ciò che si crede e si ama è una delle cose che pochi riescono a raggiungere, quindi complimenti per la tua determinazione. Dall'introduzione, è chiaro che voglia trattare non tanto l'ammirazione per questa scrittrice che stimo tantissimo, bensì la sua raccolta di poesie.
Titolo: Senza Far Rumore
Autore: Giordana Schiattarella
Editore: Pubme
Genere: Romanzo rosa
Data di pubblicazione:9 luglio 2018
Lingua originale: italiano
Lunghezza: 134 pagine
Sinossi:
Una raccolta di poesia in cui sono racchiuse le esperienze belle e brutte della scrittrice, di cui l'amore diviene il nucleo e attorno vi orbitano le conseguenza come l'amicizia, la famiglia, la delusione, l'odio, significati nascosti.
Autrice:
Giordana Schiattarella nasce nel 2000 a Sorrento, le fonti della sua ispirazione sono la musica e il mare e la sua passione per la scrittura si è tradotta in libri che ha reso cartaceo e altri che sta scrivendo sulla piattaforma di Wattpad. 

Recensione:

Io amo le poesie, una delle mie poetesse preferite è, assolutamente, la Dickinson. Le poesie possono avere molte forme, stili, lunghezze, contenuti. I contenuti sono le esperienze tramutate in pensieri e resi sublimi, alle volte, che affascinano, almeno personalmente. Probabilmente, molto più avanti, scriverò un articolo in cui tratterò il mio pensiero sulla poesia.
Questa raccolta di poesie fa parte della collana un cuore per capello e mi è piaciuta davvero tanto, interessante, travolgente e pregnante di amore. Io non sono solita leggere storie in cui l'elemento centrale sia proprio l'amore, però in questi ultimi anni ho dato alcune possibilità ad alcune storie.
Sono 74 poesie e trattano i due volti dell'amore: eros e philia. L'amore, in sé, è sempre stato un argomento fondamentale in tanti ambiti: letterario, artistico, teatrale e cinematografico. Da sempre sentiamo parlare di questo sentimento, ma in molti non l'hanno davvero provato.
Fin dall'inizio dei tempi, l'amore è stato al centro dell'attenzione, alcuni hanno anche peccato per esso, come se fosse una forza abbastanza potente da soggiogarci, portando molto a persone a compiere azioni che prima, probabilmente, non avrebbero mai fatto. Fin da piccoli, attribuiamo il cuore, il quale tra l'altro non corrisponde assolutamente alla vera anatomia umana, all'amore e, francamente, ha senso.
L'idea che il cuore sia la sede dell'amore non è mai stata smentita anzi è stata dimostrata veritiera nel medioevo quando poeti come Iacopo de Lentini divulgò la sua opera: "Amor è un desio che ven da' core" nella quale oltre ad affermare che l'amore è un desiderio che viene dal cuore, afferma anche che tutto nasce dallo sguardo, in quanto gli occhi trasferiscono l'immagine del soggetto del possibile innamoramento al cuore.Tuttavia, in contrapposizione alla sua teoria c'era quella di Jaufré Rudel il quale affermava di esservi innamorato di una donna senza averla mai vista, quindi innamoramento per aver sentito parlare della persona.
Questo sentimento ha subito diversi cambiamenti, tra ieri e oggi ha acquistato e perso tantissime caratteristiche, prima aveva acquistato un certo valore ma col tempo l'ha perso. Forse una caratteristica che ha messo le radici e non ha più lasciato questo sentimento è proprio ciò che sosteneva Andrea Cappellano ovvero, citando il suo documento, "l'amore è una passione innata che procede per visione e per incessante pensiero di persona d'altro sesso, per cui si desidera soprattutto godere L'amplesso dell'altro, e nell'amplesso realizzare concordemente tutti i precetti d'amore" e in seguito continua con l'affermare "Che l'amore sia passione, si vede facilmente". Ed è la verità, l'amore non ha mai perso la passione.
Giordana, nella sua opera, si occupa proprio di farci innamorare di questa passione innata, spregiudicata e ammirata, maltrattata e che maltratta, raccontandoci cosa comporta sotto forma di poesia.
Vorrei, prima di tutto, parlarvi della quinta poesia.
"[…] Non vivo 
Senza di te"
Dipendenza. L'amore crea dipendenza, ho da poco affrontato tale tematica e devo dire che andrebbe trattata perché è ciò che genere fenomeni come il femminicidio, lo stalking, la violenza; certo, a tal punto si parlerebbe di ossessione ma, cari lettori, da dove nasce la dipendenza se non dall'ossessione di fare quella cosa, di vedere quella persona?
Quindi, mi è piaciuto che abbi scritto ciò perché, in quel momento, mi sono fermata e ho pensato: è, forse, amore vivere annullando se stessi, a tal punto da avere bisogno dell'altro per vivere? La mia risposta è razionale e, attualmente, ancora molto confusa ma no, nel momento in cui annulli te stessa per la relazione, per l'amore: scappa. Molla tutto e vai lontano, ritrova te stessa perché le ipotesi sono due, o la tua autostima è bassa oppure quella relazione è soffocante. Ogni individuo deve essere libero di nuotare nel proprio oceano, senza la paura che la luce del faro non illumini più la via o che un peso trascini giù il corpo.
So bene che, la Schiattarella, non voleva, credo, intendere quello ma sarà legato alla tendenza strettamente romantica che caratterizza la nostra adorabile scrittrice, tuttavia è ciò che ho pensato ma io non sono, per niente, romantica quindi il mio parere è influenzato da ciò.
Ora, la sesta poesia.

"Mi addormento
Sogno
Vedo te"
Il sogno è il modo del nostro inconscio di permetterci di chiarire i nostri desideri, alle volte. Non credevo che l'amore possedesse una capacità tale di canalizzare il desiderio dell'altro a tal punto di sognarlo, quindi è stata una bella enfatizzazione di tale sentimento. Un punto a favore.
Le poesie, comunque sia, non trattano solo l'amore romantico, anzi vi sono poesie dedicati ad altri; ad esempio
-12. A Luana, la sua migliore amica
-14. A suo fratello (quella che mi ha commossa ed è, inoltre, la mia preferita)
-42. A sua madre
-51. A suo padre
-55. Joel
-74. G.
L'ultima poesia è lunga ben tredici pagine, la lunghezza massima era stata di due pagine ed inserirla come ultima poesia, rendendola misteriosa in quanto non conosciamo il nome del destinatario, mi ha fatto sorridere. Un'ottima idea, davvero. Inoltre è presente una poesia in francese, la numero 56.
La raccolta si conclude con una poesia di sua mamma, Mirella Marone, veramente bella. Ho percepito lo spirito natalizio della famiglia Schiattarella e l'ho letto in un periodo azzeccato considerando che tra due settimane circa sarà natale.
Quando l'ho ricevuto, mi ero imposta di leggere una poesia ogni sera prima di dormire perché è una tradizione per me: ogni sera, una poesia fa sempre bene alla mente. Ho sempre letto quelle della Dickinson ma ho avuto il piacere di leggere quelle di Giordana e ne sono rimasta piacevolmente affascinata, soprattutto considerando la sua giovane età. Il linguaggio è semplice e moderno, calza a pennello con il suo stile di scrittura e, a volte, è stato possibile riscontrare una rima abab, oppure aabb. Ha utilizzato molte figure retoriche come l'enjambement e mi ha fatto molto piacere.


"Guardo il tuo letto
e ricordo ancora
quella notte
nella clinica.
La tua figura
piccola,
minuta, 
nel lettino.
La tua manina
che stringeva 
il mio dito. 
I tuoi occhi
fissati nei miei,
come a dire 
ti voglio bene.
Ed io
che
in quel momento
ho sentito
di non poter avere
gioia più grande 
di quella 
di farti entrare 
nella mia vita.
Per sempre"
Questa poesia la dedico al mio fratellino e alla mia sorellina.
Voto :
                                                                                            5/5
⭐⭐⭐⭐⭐


Spero vi sia piaciuta, a presto con una nuova recensione!

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