Recensione: Illusione d’amore

Salve a tutti lettori, spero stiate bene. Oggi parleremo di una scrittrice emergente, è La terza volta che leggo qualcosa di suo e sono pronta per parlavene.
Titolo: Illusione d’Amore 
Autore: Giordana Schiattarella
Genere: Romanzo Rosa
Prima Edizione: 9 Luglio 2018
Lingua originale: italiano 
Lunghezza: 134 pagine 
Prezzo di copertina: 10,00 euro 

Informazioni sull’autrice:

Giordana Schiattarella ha iniziato a scrivere all’età di quattordici anni, ma oltre essere una scrittrice, è anche una lettrice accanita. Infatti ha un blog che si chiama: il circolo dei sognatori, in cui tratta i libri, serie tv e film. Inoltre spera di riuscire a divenire una cantante o una scrittrice ma noi speriamo che abbia successo in entrambi i campi!

Sinossi:

Un nuovo viaggio nella stessa destinazione estiva di ogni anno, un incontro con una fiamma del passato, ricordi di un’estate precendente. È quello che basta per comprendere una cosa: l’amore è l’argomento  principale, l’amore ta Jocelyn e Greg, due adolescenti in preda a questo sentimento ma con troppi impedimenti per poterlo esprimere pienamente.

Recensione:

Solitamente quando leggo che una determinata storia è tratta da una vera, mi costringe a riflettere a fondo anche su una storia lunga cento pagine. Perché scrivendo la recensione, vi è un giudizio quindi avevo paura di utilizzare le parole sbagliate, esprimendo il giudizio sbagliato nei confronti delle azioni commesse dalla protagonista.
In realtà, tendo a compiere un ragionamento complesso in seguito ad ogni lettura perché, in ogni storia, una scrittrice mette una parte di sé. Ma credo che una cosa sia mettere una parte di sé, l’altra raccontare un’intera esperienza.
La storia inizia in una mattina estiva newyorkese, in cui due sorelle decidono di andare in Italia, per una questione di tradizione. Sono gemelle, ma ciò viene esplicato in seguito.
Elara è divertente, mentre Jocelyn è più severa.
“Eravamo gemelle, è vero, ma era come se non lo fossimo mai state. Io il nero, lei il bianco. Io l’oscurità, lei la luce. Io la serietà, lei il divertimento. Io l’amore, lei la passione. Io single, lei con fin troppe relazioni. Io spenta, lei accesa. Io dormigliona, lei mattiniera. Io bionda, lei bruna. Io Jocelyn, lei Elara”
Il loro rapporto è veramente magnifico, avrei preferito un approfondimento maggiore, sinceramente, ma non è difficile riuscire a classificarlo. Litigano ma i loro litigi non creano fratture nel loro rapporto, sono litigi che vengono dimenticati dopo un abbraccio e un “mi dispiace”.
Hanno sedici anni, quindi mi ha stupito molto il fatto che non vi fossero i genitori e sono rimasta molto delusa del fatto che non venga accennato niente al riguardo. Sono una lettrice curiosa e, quindi, spero che un giorno ci sia la possibilità di fare qualche domanda inerente ciò. Certo, è una delusione effimera sinceramente perché, in fin dei conti, è un’informazione che si può facilmente dedurre. Considerando che non è stata effettuate una sola chiamata ai genitori.
Una domanda, in questo momento, alleggia nella mia mente: sono partite senza il consenso di nessuno? Sono sotto la custodia di qualcuno?
La loro destinazione estiva è Tropea, il che mi è piaciuto molto perché non ho mai letto un libro ambientato lì ed è stato un piacevole tuffo nei ricordi, in quanto ho trascorso quasi tre settimane in quel luogo, un paio di anni fa, quindi ricordare quella vacanza è stato malinconicamente interessante.
In seguito, conosciamo Majim e la passione della protagonista per le cioccolate calde. È una cosa insolita? Penso di no, io bevo il tè caldo ogni giorno praticamente e i mesi estivi non sono esclusi.  Mentre Majim è la coscienza  della protagonista ed è la terza volta che leggo una storia, nella quale la coscienza possiede uno spazio effettivo tra i pensieri e che sia menzionato con un nome.
Ma che devi fare con una cioccolata calda a giugno?
Sta zitto, Majim, e portami la mia ciccoccolata calda.
Vattela a fare da sola la tua cioccolata calda”

Sostanzialmente Majim svolge una funzione con lo scopo strettamente divertente, la sua figura mi ha fatto scappare qualche risata però credo che se non sia una figura abbastanza importante, quindi se l’avesse eliminato, non sarebbe successo granchè.
“Sicuramente negli anni ‘50 non conoscevano il vero senso della moda.
Perché poi tu ne capisci qualcosa, vero?”
Comunque sia, le ragazze decidono di andare ad una festa che costringe Jocelyn a pensare:
“Morire, in quel momento, era una prospettiva decisamente più allentante”.
Il suo pensiero è dovuto al fatto che dopo le peripezie che ha comportato il tragitto verso la spiaggia, Elara non ha voluto saperne niente non appena ha visto il volantino per la festa, ha deciso di tornare a casa.
Durante la festa, avviene l’incontro con una fiamma del passato, Gregorio Ferretti, è un incontro misto ad un ricordo dell’estate precedente. Ed è stato tutto nuovo, nel senso che mi aspettavo un cliché ma sono rimasta piacevolmente sorpresa dal variare dei fatti e l’intreccio presente-passato.
Solitamente, può sembrare una passeggiata  ma, secondo la mia esperienza, non lo è. Quindi sono soddisfatta di aver trovato una giovane scrittrice in grado di fare ciò, mi ha dato un po’ di speranza.
L’amore tra Jocelyn e Greg è instabile, non è sicuro e un po’ come l’amore tra Blair Waldorf e Chuck Bass durante la seconda stagione di Gossip girl:  in bilico. È un amore che compieva prima dieci passi in avanti e poi trenta indietro.
Jocelyn capisce di essere innamorata verso la fine del libro ed è abbastanza intelligente da capire che, effettivamente, non vi sia nessuna possibilità per loro. Per costruire un proprio “noi”.
“Mi sentivo una donna in guerra, alla continua ricerca di se stessa. Una donna bisognosa di amore e di qualcuno che sapesse donarglielo nella giusta misura, ma l’unico dal quale desiderava ricervene sembrava non volerne sapere nulla”

Credo che Jocelyn, per sua età, sia molto mature e forte. Nella mia vita, ho incontrato persone che, per amore, hanno perso la vitalità, loro stesse e loro stessi. Lei, nonostante la consapevolezza del suo amore, non ha detto niente. Ha sofferto in silenzio. Il momento più emblematico per confermare la mia tesi, è stato inseguito una foto.
“Inutile dire che fu tutta un’illusione, che le cose non cambiarono e che, ancora oggi, porto quella fotografia nella tasca dei jeans, sempre con me, per ricordarmi di quello che avremmo potuto essere ma che, in realtà, non siamo mai stati
[...]
Perchè lui non mi ha mai amata, non mi amava all’epoca, non mi ama adesso e, purtroppo, devo ancora farmene una ragione”.

La storia si conclude con il ritorno a New York e con Jocelyn che esordisce con: È ora di ricominciare a vivere.
La storia mi è piaciuta, escludendo qualche piccolo errore riguardo al tempo verbale in quanto passava dal passato al presente, l’ho terminato in una sera per farvi capire. È una lettura leggera per via dei periodi semplici e un linguaggio chiaro, è assolutamente scorrevole.
Il libro si chiude con una lettera a questo ragazzo misterioso e i ringraziamenti della scrittrice: la lettera mi ha fatto commuovere e sorridere nello stesso tempo, Giordana mi ha dato il permesso di immergermi nei suoi ricordi ed è stato, certamente, triste ma anche speciale. Quindi grazie.

Voto:
⭐️⭐️⭐️,5
“Non mi dimenticherai, vero? Gli domandò Wendy. 
Io? Dimenticarmi di te? Mai. 
Poi Peter spiccò il volo e raggiunge la seconda stellla a destra. Probabilmente non avrebbe mai dimenticato la sua Wendy, ma una cosa era certa: da lei non tornò mai”. 


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