Recensione: Il Sognatore

Il Sognatore di Laini Taylor:
Salve a tutti lettori. Negli ultimi tempi, ho sentito parlare tantissimo di questo fantasy ed essendo un'amante di questo genere, ho deciso di leggerlo nonostante la mia titubanza in quanto ero convinta che non mi sarebbe piaciuto. Tuttavia mi sono dovuta ricredere, tanto che aspetto con ansia la pubblicazione del sequel.
Editore: Fazi.
Collana: Lain ya.
Genere: Narrativa fantasy.
Lingua originale: Inglese.
Titolo originale: Strange the Dreamer.
Traduzione dall'inglese: Donatella Rizzati
Data di pubblicazione: 28 marzo 2017 (versione inglese); 5 Luglio 2018 (versione italiana).
Lunghezza: 524.
Autrice:
Laini Taylor è l'autrice di quest'opera, americana e con una grande fantasia. È nata nel 1971 a Chico, in California. Con la trilogia La chimera di Praga ha conquistato migliaia di lettori e convinto la critica più esigente, affermandosi come la più raffinata scrittrice fantasy adult americana. Il Sognatore è il primo capitolo della sua nuova duologia. Laini Taylor vive a Portland, in Oregon, con il marito, l'illustratore Jim Di Bartolo, e la figlia Clementine. Il prossimo capitolo della duologia sarà The Muse of Nightmares e verrà pubblicato in inglese il 2 ottobre del 2018.
Sinossi:
Orfano, allevato da monaci austeri e costretto ad estirpare la fantasia dalla sua mente, in quanto destinato ad una vita triste e precaria, Lazlo Strange è sempre più convinto che sia il sogno a scegliere il sognatore e non il contrario. Infatti, nonostante la severità dei monaci, lui continua a fantasticare soprattutto su una città esotica, caduta nell'oscurità da duecento anni, di cui un giorno dimentica il nome e, al suo posto, vi è un altro termine: Pianto. Divenuto bibliotecario, apprende nuove peculiarità riguardo quella città e il desiderio di visitarla mette le radici dentro di sé. Soltanto quando il Massacratore degli Dèi giunge nella sua città, Strange comprende che il sogno potrebbe tramutarsi in realtà.
Recensione:
Un libro dalla lunghezza di 524 pagine potrebbe sembrare un bel mattone da leggere e, per chi non ha abbastanza tempo, potrebbe essere proprio impossibile. Ma, secondo me, tutti dovrebbero ritagliare almeno una decina di minuti al giorno per leggere un capitolo di questo libro. Lo stile della Taylor non rientra tra i miei preferiti ma, nonostante ciò, risulta molto fluido e non molto complesso, maturo e non gergale. Contiene spunti di riflessione e una descrizione dei personaggi raffinata, declinata sia fisicamente che psicologicamente.   È una lettura rilassante e proprio estiva, che ti permette di aprire la mente e immergerti in un mondo tra la realtà e la magia. La struttura del romanzo è suddivisa in sei parti e prima che inizi vi è un termine antico, in cui viene spiegata sia la derivazione e il significato e che si può considerare l'unico termine che possa descrivere la parte narrata in seguito.
La storia in sé è molto curata, non vi è dettaglio lasciato a caso o descrizione scritta superficialmente. Il mondo in cui entriamo, è un mondo che non conosciamo, creato internamente dalla mente della scrittrice. La stesura avviene tramite gli occhi di Lazlo Strange (cognome non a caso, considerando le sue origini sconosciute), appassionato delle storie su una città, che tutti credono inesistente, della quale, un giorno e da piccolo, smette di ricordare il vero nome e, al suo posto, ricorda la città come Pianto. Nome non totalmente a caso, anzi scelto a causa di una maledizione e collegata con chi l'aveva scatenata.
La città in sé è molto particolare, in quanto essendo un luogo esotico e molto sfarzoso, chiunque avesse l'onore di recarsi lì, tornava con tesori mai visti e si trattava, appunto, di un onore. Accostata a Lazlo, vi è Sarai una cittadina di Pianto la cui vita è costellata dal dolore per un avvenimento che l'ha segnata (letteralmente parlando) quindici anni prima, lei non è una ragazza qualsiasi ma essendo uno dei misteri della storia, sarò molto vaga. Soprattutto Sarai, probabilmente la scrittrice avrà preso ispirazione da Avatar, è blu. Ancora non mi spiego bene questa cosa, ma dettagli.
Mi è piaciuto davvero e sono molto curiosa di sapere come si svilupperà il sequel ma c'è proprio una piccola pecca: la scrittrice vorrebbe utilizzare molto l'effetto sorpresa, infatti vi è un piccolo dettaglio riguardante Lazlo che lei rivela praticamente alla fine del libro ma che io avevo capito a pagina 196, era tutto troppo chiaro per non capirlo ed è stato davvero un peccato perché avrebbe potuto inventare una storia secondaria e creare per davvero L'effetto sorpresa. Per il resto, è una lettura che consiglio perché nonostante sia un fantasy tramette un messaggio abbastanza importante e che ha un riscontro effettivo con la nostra realtà.
Voto:
4/5.
⭐️⭐️⭐️⭐️
«Tu sei un Narratore. Sogna qualcosa di selvaggio e improbabile [...] Qualcosa di bello e pieno di mostri».
«Bello e pieno di mostri?».
«Tutte le storie migliori li hanno».

Commenti